La compostiera e la gratificazione degli allievi

Negli ultimi anni, parallelamente alle attività curricolari, sono sempre stati ideati e successivamente realizzati, dei percorsi formativi professionalizzanti per gli studenti del corso IPSIA.

Tra questi, rientra l’idea di lavorare con un gruppo di ragazzi che hanno arricchito il loro bagaglio culturale e professionale attraverso la pedagogia “Dell’imparare facendo” passando così dalla mera teoria, alla più gratificante pratica!

Si vuole qui evidenziare l’eccellenza di un progetto svolto con la partecipazione di alcuni allievi dell’IPSIA  di Biella seguiti dal loro docente accompagnatore  Prof. Ing. Giovanni FLORI  e ospitati presso l’azienda meccanica del Sig. Saverio DAMELIO situata a Casapinta ( BI)  il quale si è prestato per oltre due anni, nel pomeriggio, a fornire tutti i macchinari necessari e ovviamente le proprie competenze utili alla realizzazione del progetto stesso.

E’ importante sottolineare come questa esperienza abbia permesso agli alunni di lavorare insieme, sia dal punto di vista sociale che relazionale, sviluppando competenze di cooperative learning indispensabili per la realizzazione di un prodotto finale che dalla fase di progettazione in 3D, è diventato realtà.

La compostiera  è essenzialmente un contenitore  disposto ad asse verticale dalla capacità di circa 800 litri adatto a contenere la frazione organica di rifiuti solidi urbani.

Questa è costruita interamente in acciaio  AISI 316 , ottimo per le sue proprietà anticorrosive, impiegato nel settore navale ma anche in quello alimentare, agroalimentare e in numerosi ambienti chimici acidi.

La disposizione verticale permette lo scarico del compost prodotto semplicemente posizionando una carriola sotto il cono, necessita però di essere alimentata dall’alto e, di conseguenza, vista anche l’altezza di circa 2.5 metri deve venire collocata nella parte sottostante un muro di adeguate misure.

La particolarità di questa compostiera consiste nella presenza di un tubo forato per  migliorare l’ossigenazione del materiale organico e la presenza di un volume di liquido che circonda la parete  interna del contenitore che contiene la frazione organica, in grado di sottrarre o fornire calore a seconda delle esigenze, il tutto con l’obiettivo  di migliorare la qualità del compost da produrre.

Nel primo periodo di lavoro, i ragazzi del corso Agrario seguiti dal rispettivo docente, potrebbero effettuare una raccolta dati (della durata di un intero anno, diversificando i periodi sia mensili che diurni) relativi alla misurazione della temperatura interna della frazione organica e della massa d’acqua per poi, successivamente a una fase di analisi ulteriore, decidere quale sperimentazione avviare ( una o più).

Tale sperimentazione potrebbe riguardare: l’analisi dei gas sviluppati nel processo di fermentazione oppure dedicarsi all’energia (calore).

L’intero progetto è stato ideato dal docente con l’aiuto del fabbro ed è finalmente possibile ammiralo presso la sede di Cascina Vigna dove la scora settimana è stato installato con la collaborazione e il supporto di docenti e studenti.