Vedere oltre, il progetto e la photogallery

Progetto “VEDERE OLTRE”: L’ESPERIENZA VISSUTA E RACCONTATA DAGLI ALLIEVI DELLA 3A CAT UNA VITA SENZA COLORI, UNA VITA DI OSTACOLI E ALLA SCOPERTA DI NUOVI PUNTI DI VISTA.

 

Gentili lettori,

ci tengo a rubarvi pochi minuti del vostro prezioso tempo per provare a condurvi in un mondo che fino a pochi mesi fa mi era sconosciuto, cercando di trasmettere anche a voi le mie emozioni (Linda). Il giorno 3 dicembre è dedicato a tutte le persone che hanno delle disabilità, e il triennio dei geometri dell’I.I.S Gae Aulenti ha voluto ricordare la giornata provando ad essere come loro, tramite dei giochi, che ci hanno  lasciato un segno, cambiando il nostro modo di pensare e non discriminando quelli che hanno delle difficoltà in più (Giada). Una bella esperienza per capire quanto sia difficile svolgere le azioni di vita quotidiana per un persona con disabilità, come apparecchiare la tavola senza l’uso delle mani o riconoscere i cibi senza l’uso della vista (Ludovico).

A partire dal mese di febbraio la 3 A Cat ha svolto uno stage per la ristrutturazione della ex Biblioteca di Biella, e il mio gruppo ha avuto il compito di progettare gli ingressi, facendo in modo di abbattare le barriere architettoniche presenti; devo ammettere che è stata un’esperienza difficile, perché ogni volta si andava a penalizzare qualcuno, ma alla fine siamo riusciti a trovare una soluzione adatta a tutti (Linda). Dopo aver preso le misure le abbiamo riportate sul computer e modificato il giardino esterno con delle strade apposite per i ciechi e per le persone con le carrozzine, e progettato l’entrata per i disabili (Giada).

Questo progetto presso l’ex Biblioteca è stato inviato alla Commissione Barriere per valutare le nostre idee di restaurazione. I percorsi sensoriali fanno parte dell’urbanistica, e nel biellese sono poco sviluppati  (Gabriele).

Il giorno 6 maggio siamo andati alla sede dell’U.I.C (Unione Italiana Ciechi) accompagnati dalle professoresse Evelina Valdivieso e Claudia D’Angelo, referente del progetto “Vedere Oltre” e abbiamo incontrato il Signor Adriano, il presidente regionale dell’Associazione. Abbiamo avuto modo di riflettere con Adriano su come sia difficile muoversi autonomamente in città ( Ludovico).

Adriano ci ha raccontato la sua quotidianità, soffermandosi sul principale problema delle automobili che intralciano i passaggi pedonali, e sulla presenza delle barriere architettoniche che nel 2019 sono ancora presenti (Gabriele). Adriano ci ha spiegato le difficoltà a cui quotidianamente i ciechi vanno incontro, come quando le auto parcheggiano sulle strisce pedonali o presso le fermate degli autobus (Davide).

Fin all’inizio ha saputo coinvolgermi, Adriano ha organizzato attività di gruppo, e ci ha spiegato come   scrivere e leggere la scrittura Braille, perché trattare questi argomenti in teoria è una cosa, ma viverli anche solo per una mattinata è un’altra (Riccardo P.). Adriano ci ha spiegato come fa a leggere l’ora, con un particolare orologio, con delle sfere che indicano i minuti e le ore, e anche come riconoscere le banconote solo con le dimensioni.  Ci ha fatto provare a scrivere in Braille, un sistema di lettura e scrittura tattile a rilievo per ciechi e ipovedenti, abbiamo scritto il nostro nome con il punzone, partendo da destra verso sinistra (Thomas).

Dopo l’esperienza del Braille, le sorprese non sono finite: ci hanno dato degli occhialini con lenti oscurate ed un bastone per ciechi, e abbiamo percorso un tratto di strada. Mi sono accorto che è tutto molto complicato, perché non sai dove e contro cosa stai andando, e mi sono reso conto che mancano percorsi per ipovedenti (Davide).

Adriano ricorda perfettamente quei momenti di sofferenza, la paura del suo futuro incerto, così diverso da come chiunque lo immaginerebbe. Durante il decorso della malattia ha dovuto imparare a muoversi nel buio, perché questo sarebbe stato il suo futuro. Ha imparato a leggere e a scrivere col Braille, all’età di 21 anni era completamente cieco, ma è riuscito ugualmente a terminare gli studi e a diplomarsi come fisioterapista. Ha lavorato all’ospedale di Biella per tanti anni, la vita gli ha riservato anche cose belle, come riuscire a costruirsi una famiglia e ad avere un figlio di cui purtroppo non ha mai potuto vedere il suo volto (Riccardo C).

Questo progetto ci ha  fatto provare molte emozioni e anche  disagio, perché non sapevamo muoverci senza l’uso della vista, avevamo paura di cadere, ma abbiamo provato belle emozioni e soprattutto imparato a non  giudicare quelli che hanno delle disabilità (Giada).

E’ stata un’esperienza molto interessante perchè ci siamo messi  nei panni delle persone non vedenti e abbiamo compreso le loro difficoltà (Zakaria) è stato come non vedere nulla, come esserci, ma al contempo non farne parte (Riccardo C).

                    La classe 3 A Costruzioni Ambiente e Territorio

                            Anselmetti Gabriele

                            Buzzo Davide

                            Casumaro Riccardo

                            Nardiello Thomas

                            Perona Linda

                            Primon Riccardo

                            Scarpini Giada

                            Rami Zakaria

                            Raviglione Ludovico